Il lavoro dell’olivicoltore richiede tempi molto lunghi.
Occorre infatti pazientare un anno intero prima di poter raccogliere i frutti dell’albero d’ulivo. Durante questo lungo periodo le piante vanno curate seguendo un ritmo ben preciso: devono essere concimate sia nel periodo di riposo invernale che in quello primaverile per permettere un apporto al terreno di sostanze organo minerali; vanno potate per rinnovarle, per consentire una più agevole cura e far sì che i frutti abbiano un’ottimale esposizione alla luce fino a quando verranno raccolti.
La scelta di non utilizzare diserbanti chimici
comporta la necessità di gestire il suolo dell’uliveto tramite trinciatura e decespugliamento, che vanno eseguiti frequentemente anche al fine apportare al terreno materiale organico derivante da erba e da rami triturati con l’ausilio del biotrituratore.
Nel periodo estivo è importante procedere con un’intensa irrigazione
per far sì che le drupe raggiungano la pezzatura ottimale per essere utilizzate nella salamoia o frante per l’olio;
bisogna inoltre effettuare un continuo monitoraggio sulla presenza dei parassiti
soprattutto della mosca dell’olivo, quello più temibile in olivicoltura, poichè tende a pungere i frutti danneggiandoli, e quindi deve essere tenuto sotto controllo attraverso i trattamenti fitosanitari.
Nel periodo autunnale avviene finalmente la raccolta
tramite l’abbacchiatura, effettuata con i pettini pneumatici nel caso in cui le olive siano destinate alla produzione dell’olio o con la brucatura manuale per quelle destinate alla salamoia.
I frutti appena raccolti
vengono messi in apposite cassette forate e trasportati al frantoio nel minor tempo possibile, al fine di preservare le caratteristiche organolettiche dell’olio che da essi verrà prodotto.